Mercato del Lavoro
Il mercato del lavoro è in continua evoluzione, sono diversi i profili cercati dalle aziende. Poco meno di 494mila le assunzioni che sono state programmate dalle imprese. A delineare lo scenario è l’ultima informativa realizzata da Unioncamere e dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Secondo il report, si registra un incremento della domanda di lavoro di circa 27mila unità. Il Sud e le Isole sono le aree più dinamiche, con 140mila contratti attesi.
Nel quinquennio 2023-2027 le imprese e la Pubblica amministrazione avranno bisogno di circa 3,8 milioni di lavoratori, il 72% dei quali andranno a sostituire gli occupati in uscita. Anche grazie agli effetti del traino degli investimenti del Pnrr, abbiamo le aree del commercio e turismo, che avranno un fabbisogno di oltre 750mila unità nel quinquennio 2023-2027, seguite dai servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone.
Ci sono tuttavia altri settori da tenere d’occhio. La stima è che il 70% dei nuovi occupati grazie agli investimenti del Pnrr si concentra in quattro settori: “costruzioni e infrastrutture” (21%), “turismo e commercio” (18%), “servizi avanzati” (16%) e “formazione e cultura” (13%).
Ma quali saranno i titoli e gli indirizzi di studio più richiesti nei prossimi anni?
- Economia e statistica:
- Offre sbocchi lavorativi in svariati settori, come assicurazioni, consulenza, finanza pubblica e ricerca.
- Giurisprudenza:
- Prepara alla carriera di avvocato, magistrato, notaio e giurista d’impresa.
- Garantisce una solida formazione in diritto civile e penale, con possibilità di specializzazione in diversi ambiti.
- Medicina e infermieristica:
- Professioni sempre in prima linea, con una domanda di lavoro in costante crescita.
- Ingegneria:
- Un raggruppamento che comprende diverse aree specialistiche, come ingegneria informatica, meccanica, civile ed elettronica.
- Gli ingegneri sono molto richiesti in vari settori industriali.
- Scienze della formazione:
- Un settore in continua evoluzione, con nuove opportunità legate alla didattica online e all’apprendimento continuo.
Tra le lauree a ciclo unico, le più richieste sono:
- Medico e farmaceutico: con un tasso di occupazione del 92,9%.
- Architettura e ingegneria civile: al 92,0%.
- Educazione e formazione: all’88,0%.
- Giuridico: all’81,2%.
Le discipline economico-statistiche, mantengono il fabbisogno di 44-50mila persone all’anno. Secondo posto per l’insegnamento e la formazione che vedono 42mila nuove unità l’anno. Terzo posto per l’indirizzo medico-sanitario, con 38mila nuove unità l’anno.
Per l’area giuridica e politico-sociale, sono previste 28mila assunzioni annue. In fondo alla classifica, ci sono le scienze biologiche e tecnologiche e il settore chimico-farmaceutico, inoltre ci sono psicologia, il settore agrario, alimentare e quello linguistico.
Per queste tipologie di percorsi di studi, lo scenario è di 10mila nuove unità lavorative l’anno. Un’ ulteriore aspetto fondametale in relazione ai cambiamenti del mondo del lavoro, riguarda le differenze retributive in Italia che sono un fenomeno complesso con diverse cause. Ad oggi l’Italia è l’unico paese dove i salari diminuiscono anziché aumentare.
Le principali cause del divario retributivo di genere in Italia sono:
- Segregazione occupazionale.
- Differenze di esperienza lavorativa.
- Discriminazione salariale.
Esistono altre differenze retributive in Italia, tra cui:
- Differenze tra regioni.
- Differenze tra settori.
- Differenze tra tipi di contratto.
Il governo italiano ha adottato diverse misure per ridurre le differenze retributive, nonostante questo, è importante contrastare la discriminazione salariale ed investire in politiche di conciliazione tra vita lavorativa e vita privata, garantendo possibilità di crescita per le risorse che si affacciano al mondo lavorativo e che hanno voglia di mettersi in gioco.