ZES Unica Mezzogiorno: Un percorso per potenziare la competitività del Sud Italia
A partire dal 1° gennaio 2024, è stata istituita la ZES unica per il Mezzogiorno, che comprende tutti i comuni situati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Ma cosa significa ZES e quali sono gli obiettivi?
L’acronimo ZES sta per Zona Economica Speciale e rappresenta aree delimitate del territorio italiano dove le imprese, sia quelle già operative sia quelle in fase di insediamento, possono beneficiare di condizioni speciali in termini economici, finanziari e amministrativi, volti a favorire gli investimenti e lo sviluppo aziendale.
ZES – Zone Economiche Speciali
Le imprese che operano nella ZES Unica del Mezzogiorno, godono del riconoscimento del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali, come macchinari, impianti e terreni. Le procedure burocratiche sono semplificate, consentendo una valutazione più rapida delle pratiche.
L’obiettivo principale, naturalmente, è quello di promuovere lo sviluppo economico del Mezzogiorno d’Italia attraverso:
- Attrazione di Investimenti: La ZES mira ad attrarre sia investimenti nazionali che internazionali, creando un ambiente favorevole agli affari;
- Creazione di Occupazione: Si prevede che l’attività economica rigenerata dalla ZES, crei nuovi posti di lavoro, contribuendo così a ridurre il tasso di disoccupazione nella regione;
- Diversificazione Economica: La Zona Economica Speciale favorisce la diversificazione del tessuto produttivo, incoraggiando la nascita e lo sviluppo di settori industriali innovativi e competitivi;
- Riduzione del Divario Economico: Un altro obiettivo cruciale è ridurre il divario economico tra il Mezzogiorno e il resto del Paese, promuovendo una crescita equilibrata e sostenibile su scala nazionale.
Incentivi alle imprese che effettuano determinati investimenti
Il piano, prevede anche delle agevolazioni per le imprese che effettuano particolari tipi di investimenti:
- Acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature destinati a strutture produttive esistenti o in fase di impianto nel territorio. Questi investimenti devono far parte di un progetto di investimento iniziale.
- Acquisto di terreni e realizzazione di immobili strumentali agli investimenti. Tuttavia, il valore totale dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.
Il credito d’imposta è calcolato in base alla percentuale del costo totale dei beni acquistati o, nel caso degli investimenti immobiliari, realizzati tra il 1° gennaio 2024 e il 15 novembre 2024, con un limite massimo di 100 milioni di euro per ciascun progetto di investimento. Nel caso degli investimenti effettuati tramite contratti di locazione finanziaria, viene considerato il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni, escludendo le spese di manutenzione.
Si precisa che i progetti di investimento con un importo inferiore a 200.000 euro non sono ammissibili per le agevolazioni.
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